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Dal 30 novembre al 5 gennaio

Il Museo del Cavallo Giocattolo porta in città la magia del Natale, mettendo in scena nelle sale della Pinacoteca Civica l’immaginifico mondo delle giostre e dei caroselli.

È uno dei simboli per eccellenza delle feste. Di quelle belle feste di una volta, delle sagre popolari che riempivano le piazze, dove ci si riuniva per cantare e mangiare insieme. E dove ai piccoli non si poteva negare un giro sulla giostra. E proprio a questa icona di festa e di gioia è dedicata la mostra natalizia del Museo, appuntamento ormai tradizionale nel ricco calendario di Como Città dei Balocchi.

Oggi come ieri, dentro lo spazio della giostra accadono meraviglie continuamente variate dall’inesauribile fantasia di chi vi sale. È una dimensione ulteriore e meravigliosa, dove tra foreste di pali colorati scalpitano prodi destrieri dalla coloratissima scocca di legno intagliato. Un mondo che ha la sua stella polare nell’abbraccio sicuro della mamma in trepidante attesa al punto di partenza. Ma la giostra è un simbolo potente, che affascina e commuove anche i più grandi. Davanti ad un carosello che gira la vertigine del bambino trova eco nella memoria dell’adulto, risvegliata dagli squilli delle fanfarine e da dolci marcette (oggi sostituite da molto meno poetici altoparlanti che diffondo anonima musica pop). Davanti ad una giostra anche gli adulti ritrovano sé stessi nel luna park dei ricordi.

Fino al cinque gennaio nelle sale di Palazzo Volpi risuoneranno le melodie dei caroselli di Goffredo Colombani, artigiano-giocattolaio che vive in un angolo di paradiso affacciato sul lago d’Orta e splendidi cavalli scolpiti nel legno (tra i quali si distingue per magnificenza una monumentale scultura equestre realizzata da Frederich Hein nel 1870) disegneranno un incessante girotondo su una giostra metafisica progettata da Roberta Radaelli e Maria Gloria Ghielmetti, cui si deve l’intero progetto di allestimento della mostra, che restituisce l’atmosfera onirica dell’incanto infantile.

Incanto che si rinnova ad ogni giro di queste macchine inutili, retaggio di feste paesane e antichi riti propiziatori, potenti simboli del passare del tempo e del suo eterno tornare. Proprio come il tempo delle feste. Le giostre dilatano gli affetti e uniscono le generazioni nel gioco e nel ricordo. Proprio come quando arriva Natale. Che tutto si ferma per ricominciare con un ritmo differente, scandito da chiacchiere e confidenze, cioccolate calde e tornei di carte, passeggiate in centro e sonnellini sul divano. Momenti eterni dove prendere fiato prima di ricominciare un nuovo giro lungo 365 giorni. Perché il tempo delle feste, come un sogno, come un giro di giostra è sempre tempo rubato: “a cosa? Al dovere di vivere” (Daniel Pennac).

ORARI

La mostra è visitabile negli orari di apertura della Pinacoteca. Da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18. 

Giornata d’apertura: sabato 30 novembre ore 16-19

Chiuso il lunedì
Chiuso il 25 - 26 dicembre e 1 gennaio

Per le attività delle famiglie consultare il PROGRAMMA COMPLETO